Ora gli immigrati si fregano anche le pensioni di invalidità: Cgil festeggia!

Vox
Condividi!

L’Inps recepisce le indicazioni dei parrucconi della corte Costituzionale, gli stessi che si sono garantiti le pensioni d’oro a vita.

Così gli immigrati si fregheranno, oltre alla pensione sociale che gli ultrasettantenni già si fregano senza avere versato alcun contributo, anche “l’’indennità di accompagnamento, la pensione di inabilità, l’assegno mensile di invalidità e l’indennità mensile di frequenza che dovranno essere concesse a tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti, anche se privi di permesso di soggiorno CE di lungo periodo, alla sola condizione che siano titolari del requisito del permesso di soggiorno di almeno un anno di cui all’art. 41 TU immigrazione”.

Un invito a tutti gli invalidi del globo a trasferirsi in Italia. Basterà sbarcare e dopo un anno arriverà, oltre a tutto il resto, anche la pensioncina di invalidità. E non importa se l’invalido italiano è figlio o nipote di chi questo paese ha costruito comprese le sue istituzioni sociali come l’Inps: non farà differenza.

Vox

Festeggia l’ex sindacato italiano oggi appaltato agli stranieri Cgil: “Si conclude positivamente questa vicenda cominciata tanti anni fa con tanti ricorsi legali che si sono succeduti sin dal 2006, ancor prima che la questione fosse posta all’esame della Corte Costituzionale” commenta Morena Piccinini, presidente dell’ Inca-Cgil.

Ovviamente, ampliandosi la platea di chi beneficia di un servizio, questo servizio non può che deteriorarsi: più invalidi, significa pensioni più bassi e servizi meno presenti per gli invalidi italiani attuali. Oppure un aumento delle tasse ai danni degli italiani che le pagano. Non sono problemi della Cgil: loro non lavorano e non pagano le tasse. Come quelli delle feste del Pd.

Pensionati d’oro e immigrati, due facce dello stesso parassitismo difeso da Consulta e Cgil. Due organizzazioni criminali composte da individui che vivono alle spalle dei lavoratori.