Capurso: stadio comunale usato come dormitorio per immigrati, pagano i cittadini

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Iniziativa sconcertante da parte del Comune di Capurso, in provincia di Bari. In occasione di alcune feste tradizionali del posto, lo stadio comunale sarà utilizzato come dormitorio per i venditori ambulanti stranieri che si recano in Paese per vendere le loro merci. Gli immigrati potranno usufruire di brandine, servizi igienici, spogliatoi, tende, parcheggi e l’area sarà anche vigilata. Tutto gratis, per loro. Saranno dunque i cittadini di Capurso a dover pagare, anche quelli che magari non apprezzano la presenza di questi extracomunitari, le cui merci sono spesso di dubbia provenienza e pessima qualità.

L’iniziativa è stata illustrata dall’Assessore alla Polizia Municipale del Comune di Capurso, Gioacchino Carella, interpellato dal sito capurso-online.com:

Importante novità introdotta dall’Assessorato di Carella; l’allestimento nello Stadio Comunale di Via Cellamare di un’area per il pernottamento vigilato con tende, luce e bagni con relativo parcheggiouna location estremamente più igienica“.  L’area è stata dotata di vigilanza, parcheggio, tende, servizi igienici, spogliatoi e brandine: tutto gratuitamente a disposizione per i tanti operatori che arriveranno a Capurso per la festa e, dopo aver lavorato, avranno bisogno di un posto per dormire. Il servizio sarà attivo nei giorni dal 24 al 26 agosto e dal 31 agosto al 1 settembre per la Festa dell’Ottava. Questo per far si che, gli ambulanti occasionali che vengono da fuori Paese, possano trovare un posto comodo dato che è severamente vietato dormire per strada, all’interno della villa comunale o nelle altre aree a verde pubblico del Comune. Il numero dei commercianti stranieri, come afferma lo stesso Carella, che partecipano alla festa della Madonna del Pozzo è aumentato notevolmente negli ultimi anni, nel 2012 sono stati oltre cinquanta, e spesso cercavano ricoveri di fortuna per passare la notte. Già l’anno scorso il Comune aveva affrontato il problema con sistemazioni ad hoc, ma quest’anno la soluzione individuata è ancora più sicura, funzionale e organica. 

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Dalle parole dell’assessore si evince chiaramente che il servizio è destinato ai venditori stranieri ed è stato attivato a causa del loro costante aumento e della scarsa civiltà degli stessi. In tempi di ristrettezze economiche è incredibile notare la disinvoltura con la quale i comuni italiani utilizzano i soldi pubblici, specie quando si ha a che fare con la categoria ipercoccolata costituita dagli immigrati. In sostanza, con la scusa di evitare che questi venditori creino degrado e inciviltà, si mette a loro disposizione un struttura comunale in modo da nascondere i problemi che queste persone portano alle nostre comunità. Tutto con i soldi dei cittadini italiani, ovviamente.

Abbiamo alcune domande da rivolgere al Comune di Capurso, e al suo attivissimo assessore: innanzitutto questi venditori sono autorizzati o sono abusivi? Nel caso fossero abusivi l’iniziativa del comune sarebbe un palese riconoscimento dell’illegalità. Di questi servizi potranno usufruire tutti gli ambulanti, o solo quelli stranieri come sembra lasciar intendere l’assessore? Nel secondo caso si tratterebbe di una palese discriminazione razziale. Per quale motivo questi venditori, dopo aver concluso la propria attività, non prendono le loro robe e vanno via come sarebbe nella logica delle cose e in coerenza con l’educazione e il senso civico? Se è “severamente vietato” dormire nei luoghi pubblici, perchè non si applicano le sanzioni previste e si preferisce sprecare i soldi dei cittadini in questo modo? E’ normale che delle strutture pubbliche debbano essere usate come albergo per “migranti”? Per quale motivo questa categoria di “lavoratori” deve usufruire di questi privilegi, a carico dei cittadini, mentre altre categorie vengono totalmente ignorate? Servizi del genere sono mai stati predisposti per i tanti cittadini italiani che si trovano in gravi difficoltà e non sanno dove trascorrere la notte?

Siamo certi che il Comune di Capurso sarà lieto di fornire spiegazioni. Le deve non a noi ma ai suoi cittadini, quelli onesti che lavorano veramente e pagano le tasse.

 




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