Atene resiste: le minacce di identitari e residenti bloccano moschea

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ATENE – I musulmani che in una Grecia devastata dalla eurodepressione vorrebbero imporre la realizzazione di una mega-moschea ad Atene, e che questa venga realizzata a spese dello Stato dovranno probabilmente aspettare ancora parecchio in quanto – pur essendo già stato stanziato per i lavori quasi un milione di euro – non si trova un’azienda edile disposta a prendersi l’incarico di costruirla perchè tutti hanno paura di minacce e ritorsioni.

Lo riferisce il quotidiano Kathimerini secondo cui nei mesi scorsi sono già andati a vuoto tre tentativi di trovare una compagnia edilizia che si assuma l’incarico di costruire la tanto attesa moschea di Atene. Un quarto tentativo sarà fatto il mese prossimo dopo che tre gare d’appalto sono andate deserte perché diverse compagnie non si sono presentate nel timore di minacce e intimidazioni da parte di gruppi di identitari come Chrysi Avgì (Alba dorata) o di semplici cittadini residenti del quartiere ateniese di Votanikos dove lo scempio islamico dovrebbe sorgere. Al progetto, si oppone strenuamente anche il vescovo del vicino quartiere del Pireo, Seraphim.

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Parlando al quotidiano, Stratos Simopoulos, segretario generale del ministero delle Infrastrutture, ha dichiarato che la prossima gara per l’assegnazione dei lavori della moschea (per un valore di 946mila euro) sarà riservata solo a grosse aziende. Il giornale ha intervistato anche i responsabili di parecchie aziende edili minori che in passato hanno espresso interesse al progetto e tutti hanno ammesso di essere preoccupati per il fatto che gran parte della popolazione locale è fortemente contraria alla realizzazione della moschea ad Atene, città dove risiedono circa 300mila musulmani e che è una delle pochissime capitali europee a non avere subito l’onta di avere un centro islamico.

Uno degli intervistati ha detto senza mezzi termini di temere “di essere preso di mira da gruppi estremisti” mentre un altro ha confessato che gli è stato “impedito fisicamente” di partecipare a una delle precedenti gare di appalto a causa di una manifestazione di protesta inscenata dai residenti di Votanikos appoggiati da “altri gruppi”. Ma la mancanza di interesse da parte delle aziende edili al progetto per la moschea potrebbe nascondere un tentativo di costringere il governo a stanziare maggiori fondi.

Molon labe.