Ostia: popolazione si mobilita contro il Campo Nomadi di Marino

Vox
Condividi!

nocampoOstia – La città di Ostia si mobilita contro la malsana idea della giunta Marino di realizzare dei campi nomadi nel municipio X.

No ai ‘villaggi temporanei’ o a ‘soluzioni’ che prevedano la ‘stabilizzazione’ nel territorio di strutture provvisorie o presunte tali. A prendere posizione non è soltanto CasaPound ma anche i residenti e i comitati cittadini. A far scattare l’allarme alcune dichiarazioni dei giorni scorsi dell’assessore alle politiche sociali del municipio X, Emanuela Droghei. Anche se in seguito è stato lo stesso presidente Andrea Tassone a smentire questa eventualità. Ma i cittadini non ritengono di avere avuto risposte chiare e ora chiedono rassicurazioni che nel Decimo non saranno realizzati campi di alcun tipo.

Come scrive OstiaTv:

Vox

I residenti della zona delle Acque rosse hanno già avviato una petizione per chiedere la bonifica della pineta, attualmente occupata da alcune baracche abusive dove vivono circa 80, 90 persone, seguite dalla Caritas. Anzi, a questo riguardo don Franco De Donno, il responsabile, ha informato che in corso c’è un importante progetto dell’università per la creazione di un villaggio autonomo e che presso la parrocchia di San Leonardo da Porto Maurizio alcune persone lavorano nei laboratori di falegnameria. “L’iniziativa è di liberi cittadini, preoccupati per il futuro del proprio quartiere, senza nessuna bandiera politica”, spiega S.D.R., una residente, tra i promotori della raccolta firme, che preferisce mantenere l’anonimato: “abbiamo già distribuito i fogli e la sensibilità e disponibilità è davvero tanta. La cosa non è ‘entusiasmante’, nessuno è intollerante, ma forse in un momento in cui anche il nostro futuro e quello dei nostri figli è a rischio, allora è inevitabile una chiusura rispetto a quello che non si conosce. In un video, si parla comunque di integrazione e messa in sicurezza: cosa significa?”, domanda. “Allora cerchiamo solo di capire o ci spieghino bene loro cosa intendono con la terminologia “messa in sicurezza”!”. E la donna che “la sensibilità alla tematica è notevole tra negozianti e residenti, a volte davvero esasperati”. “Non sono certamente razzista, ma a favore dell’accoglienza”, interviene G.S., un’altra cittadina, residente a Nuova Ostia, “ma sono stanca di tutto questo degrado. La pineta, che è un bene prezioso, il polmone verde al centro della nostra città, nella riserva naturale statale del litorale romano invece di essere tutelata, protetta e riservata, per di più vicina a due scuole frequentate da un migliaio di bambini, si trova a pochi metri dalla baraccopoli. E’ ora di dire basta! Voglio risposte dalla politica”, sottolinea: “firmerò anch’io la petizione”.

E ieri pomeriggio si è svolto il sit-in organizzato da CasaPound Italia a piazza Anco Marzio tra bandiere, slogan e fumogeni nonostante la giornata molto calda. “Dopo aver raccolto oltre 500 firme nei giorni scorsi – ha dichiarato Luca Marsella, responsabile del movimento sul litorale romano – siamo scesi in piazza per scongiurare qualsiasi ipotesi di costruzione di un campo rom su questo territorio, né ad Ostia, né nell’entroterra. La giunta di questo municipio si era riempita la bocca in campagna elettorale di parole come sociale, scuole, asili ed oggi le prime dichiarazioni dell’assessore alle politiche sociali Droghei sono state quelle di cercare uno spazio dove allestire un ‘villaggio temporaneo’ per i nomadi degli insediamenti abusivi della pineta delle Acque rosse di Ostia”.

“Poi è stata fatta marcia indietro”, prosegue: “si è parlato di progetto sociale, solidarietà, integrazione, tutte parole che nascondono soltanto interessi economici, spartizioni politiche e guadagni per il solito associazionismo legato alla sinistra che continua a ricevere benefici e finanziamenti da questa amministrazione come dalla precedente. Nessuna reale chiarezza è stata fatta dal presidente Tassone e la manifestazione di ieri va nella direzione di far capire a questa giunta che i cittadini non vanno presi in giro ed ogni volta che verranno prese in considerazione provvedimenti contro questo territorio e chi lo vive, CasaPound Italia scenderà in piazza e farà una dura opposizione insieme a tutti quegli italiani che non si arrendono. Aspettiamo di conoscere gli sviluppi sulla questione del campo nomadi”, conclude Marsella, “ma già nei prossimi giorni proseguiremo la raccolta firme”.