Twitter pronto a consegnare dati dei propri utenti ‘razzisti’

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A seguito di una lunga battaglia legale, la società statunitense ha detto che collaborerà con le autorità francesi che vogliono processare per ‘reato d’opinione’ cittadini francesi che utilizzano Twitter, spesso per manifestare la loro opposizione alla società multietnica che le autorità francesi non vogliono sia messa in discussione. In altre epoche l’avrebbero definita ‘caccia ai dissidenti’.

La svolta è un banco di prova importante per i milioni di persone che utilizzano i social media per esprimere liberamente il loro dissenso protetti dalle leggi persecutorie presenti in molti stati europei.

A seguito di una lunga battaglia legale, la società statunitense ha detto di voler collaborare con le autorità francesi che vogliono portare presunti criminali alla giustizia.

La Procura di Parigi ha sostenuto che Twitter aveva il dovere di consegnare alle autorità francesi le identità dei suoi iscritti, nonostante la sua insistenza sul fatto che le persone hanno il diritto di anonimato. 

Nel mese di ottobre 2012, un’associazione di studenti ebrei chiese a  Twitter di rimuovere una serie di messaggi di utenti islamici che appaiono sotto l’hashtag # unbonjuif, con alcuni utenti che inviano esempi come: ‘# agoodjew è un Ebreo morto.’ 

La Francia ha un certo numero di leggi che criminalizzano la libera espressione, come si confà ad una repubblica nata dal furore censorio giacobino.

L’Unione degli studenti ebrei di Francia (UEJF) e altri tre gruppi simili portarono Twitter in tribunale chiedendo di consegnare i nomi di tutti i responsabili in modo che potessero essere perseguiti per le loro frasi, ovviamente sbagliate, ma questo non conta se si difende la libertà d’espressione, anche dei fanatici islamici.

Twitter, attraverso il proprio avvocato,  Alexandre Neri,  ha sempre sostenuto che la società è solo soggetta alla legge degli Stati Uniti e soltanto un giudice in America potrebbe costringerla a rilasciare informazioni.

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Neri affermò davanti al Tribunal de Grande Instance di Parigi che ‘i dati vengono raccolti e archiviati negli Stati Uniti’ – vale a dire a San Francisco, dove il sito è basato.

‘Dovrei sottopormi alla legge di un paese diverso da dove lavoro?’ ha chiesto.

Ha aggiunto che le differenze tra le leggi persecutorie francese e le leggi degli Stati Uniti sulla libertà di parola hanno creato un ‘vuoto enorme, un punto di domanda’. In sostanza negli Usa la libertà di parola è sacra grazie al primo emendamento. In Francia, ma anche in Italia, si è perseguibili a causa delle proprie idee.

Giovedi ‘Twitter ha perso la sua battaglia legale in Francia definitivamente quando la Corte d’appello di Parigi ha respinto le sue proteste contro la sentenza originale.

E oggi AFP, agenzia di stampa nazionale francese, ha confermato che Twitter ha accettato suo malgrado di collaborare, e sarebbe pronta a consegnare le coordinate dei suoi utenti.

I governi sono terrorizzati dalla libertà della rete. E vogliono strangolarla in fasce. In questo caso gli obiettivi sono dei fanatici islamici in Francia, ma domani potrebbe essere chiunque osa opporsi idealmente al volere di un governo e all’imposizione culturale dei media di massa.

E’ in atto attraverso i social network una schedatura di massa alla quale d’ora in poi i governi autoritari europei potranno attingere a piene mani.