Sindaco francese ribelle non vuole sposare i gay

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Jean-Michel Colo2“Invoco la mia libertà di coscienza garantita dalla Costituzione”, così il sindaco Jean-Michel Colo della cittadina di Arcangues, che circa un mese fa è stato denunciato perché si è rifiutato di sposare una coppia omosessuale.
Il 25 giugno Colo ha scritto una lettera direttamente al Ministro degli Interni Manuel Valls, in cui chiede il rispetto della libertà coscienza, soprattutto alla luce delle precedenti promesse di Hollande. La legge Taubira, infatti, non prevede attualmente l’obiezione, ma in un primo tempo il Presidente ne aveva assicurato il diritto. Solo dopo ha cambiato idea, su pressione delle lobby gay.
Un lettera per certi versi sconcertante, che riporta indietro l’orologio sociale di decenni.

Il sindaco chiede solo un bilanciamento dei diritti: a fronte di quelli gay è possibile far rispettare anche i propri? Oppure il diritto è una prerogativa solo per alcuni?

Francia, matrimonio gay. Sindaco ribelle (e denunciato) scrive al ministro: «Invoco la Costituzione»

Il sindaco francese di Arcangues Jean-Michel Colo, denunciato da una coppia gay perché si è rifiutato di celebrare il loro matrimonio, scrive al ministro degli Interni Manuel Valls invocando il diritto all’obiezione di coscienza. Di seguito la traduzione della lettera.

Signor Ministro,
lei conosce il mio rifiuto a celebrare l’unione di due omosessuali. Io invoco la mia libertà di coscienza garantita dalla Costituzione. Io non voglio giocare nessun ruolo particolare, ho sempre sostenuto lo Stato, lei lo sa senza dubbio, dopo 30 anni passati alla guida della mia cittadina.

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Io non aspiro a nessun particolare riconoscimento e non desidero diventare un simbolo. Io voglio semplicemente che la mia libertà di coscienza sia rispettata come aveva promesso il Presidente [Francois Hollande, ndr] davanti ai sindaci della Francia.

I miei aggiunti hanno una posizione simile alla mia. Ci troviamo quindi davanti a un impasse giuridico. Io domando a lei di ricevermi, se necessario insieme ai miei aggiunti, per cercare di trovare una soluzione a quest’impasse nel rispetto sia della legalità sia della libertà di coscienza. Io non credo infatti che le sanzioni possano essere una risposta utile e durevole a queste difficoltà.

La Francia ha bisogno di unità. In attesa di una sua risposta, la prego di credere, Signor Ministro, all’espressione della mia più alta considerazione.
Il Sindaco,
Jean-Michel COLO

 

In collaborazione con: nocristianofobia.org