Com’è noto, un punto chiave delle attuali politiche dei paesi europei, è “integrare”, ovvero mortificare la nostra cultura e identità, per permettere agli altri di vivere come fossero a casa loro, ed evitare di “urtarli” ( specie i musulmani, che sono parecchio “suscettibili”).
E così, una “lezione di civiltà” ci viene adesso dall’Austria, dove una scuola ha deciso che non saranno più insegnati gli assedi di Vienna, operati dagli ottomani nel 1.529 e nel 1.683 ( fondamentali per la nostra Storia), per non offendere la sempre più numerosa comunità turca presente nel paese, ricordando loro che perdettero, e che in passato sono stati un po’ ( giusto un po’) “imperialisti” anche loro.
Insomma, non basta ancora tutto il ridicolo colpevolismo del mondo occidentale ( per i tentativi di riconquista della “Terra Santa” ) quando per più di un millennio arabi e turchi non hanno fatto altro che tentare di conquistare ogni territorio europeo ( oltre che schiavizzare milioni di bianchi); adesso dobbiamo direttamente cancellare dai libri di Storia, tutto quanto non potrebbe non essere di gradimento ai nostri “ospiti”, e più precisamente, tutto quanto non è in linea con l’ideologia immigrazionista. E di certo, tutto quanto mette in cattiva luce i nostri “ospiti”, non è in linea.
Del resto, non c’è da sorprendersi di ciò. Infatti, che l’ideologia immigrazionista sia totalitaria (che vada accettata con le buone o con le cattive) è oramai abbastanza chiaro; e si sa, lo sappiamo noi, lo sapeva bene Orwell, che ogni totalitarismo che si rispetti deve adattare la Storia al presente.
Il provvedimento di questa scuola austriaca, che raccoglie alcune critiche che sull’argomento erano state espresse dai “Pd e Sel austriaci”, non è nemmeno una novità in Europa, e ricalca quanto già accaduto in Francia, dove i libri di Storia hanno iniziato ad essere adattati alle “esigenze multirazziali” già da tempo.
Francia e Austria: due paesi che, secondo alcuni individui, dovremmo prendere ad esempio.
