Trastevere: negozi assediati da immigrati abusivi, parte la serrata

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“Siamo artigiani, i pochissimi ormai rimasti, commercianti di piccoli negozi a conduzione familiare di Trastevere che operano nel quadrilatero della movida – sottolineano nella lettera – E le lanciamo un accorato sos. Le nostre vie, vicoli, piazze sono invasi giorno, sera e notte, da ambulanti di ogni tipo. Ciò, a noi che paghiamo affitti, tasse, Ama e luce, crea un danno enorme di concorrenza sleale. Resistiamo nonostante la crisi produca a Roma 60 chiusure al giorno di artigiani, 3.000 negozi spariti in questi primi 5 mesi, tutto ciò anche a causa della presenza di ambulanti, e stiamo citando cifre ufficiali della Confcommercio e Confartiganato. Resistiamo, ma ancora per poco se lei non provvederà con determinazione ad allontanare gli ambulanti”.

Lotta all’abusivismo e al degrado, stop all’invasione di bancarelle e venditori ambulanti. Questi i motivi principali che hanno spinto i commercianti di Trastevere, per lo piu’ proprietari di piccoli negozi a gestione familiare, ad abbassare per protesta le serrande dei loro negozi questa mattina.

“La nostra e’ una protesta pacifica – afferma Deborah, che gestisce il negozio di bijou Giokee – Trastevere e’ diventato un suk. Noi negozianti siamo esaperati perche’ i venditori abusivi si posizionano proprio davanti alle nostre vetrine, danneggiando la nostra attivita’. Io mi auguro che le istituzioni prendano atto del problema perche’ la situazione sta diventando insostenibile. E’ giusto che anche gli ambulanti lavorino, – conclude l’artigiana – ma lo devono fare senza calpestare le altre persone. E’ una questione di rispetto”.

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La rabbia e’ tanta perche’ basterebbe poco per risolvere la situazione: “Si tratta solamente di applicare le regole. Gli abusivi non possono stare nel I municipio, c’e’ un’ordinanza che lo dice, sarebbe sufficiente rispettarla”, dichiara Michela, proprietaria del negozio di pelletteria ‘Pellami ed Accessori’. “Io – prosegue la negoziante – pago regolarmente le tasse, faccio gli scontrini, mentre gli ambulanti occupano irregolarmente il suolo pubblico e non pagano alcuna imposta. Questa si chiama concorrenza sleale. Io sono d’accordo sul fatto che devono lavorare anche loro, ma a patto che rispettino le regole. Percio’ – chiosa la negoziante – sono favorevole ad assegnargli uno spazio dove possono vendere i loro prodotti. Ma non a Trastevere, davanti alla mia vetrina”.

Oltre al problema dell’abusivismo, i negozianti evidenziano il degrado del quartiere: “Gli abusivi aumentano di giorno in giorno, in questo periodo sono tantissimi e sono sempre piu’ invadenti”, racconta Giovanna che ha in gestione l’altro negozio di bigiotteria Giokee. “Lavoro qui da 30 anni e mi piange il cuore vedere come il quartiere sta regredendo dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto noi negozianti per la sua crescita. C’e’ – prosegue l’artigiana – anche un problema di sicurezza: in alcune sere tra movida e venditori ambulanti c’e’ talmente tanta gente che non si riesce a camminare. Dubito che un’ambulanza riuscirebbe a passare se qualcuno si sentisse male”.

Di fronte al dilagare degli ambulanti anche le forze dell’ordine sono impotenti: “I vigili urbani li chiamiamo in continuazione, ma appena se ne vanno via, gli abusivi tornano alle loro attivita’ come se nulla fosse”, racconta Roberto, proprietario del ‘Roma Store Profumi’. “Gli abusivi litigano fra di loro per accaparrarsi il posto migliore, stanno fino alle 2-3 di notte a fare baldoria e poi lasciano la sporcizia per strada. Sicuramente, in questo modo – conclude il profumiere – non offriamo una bella immagine della citta’, anche molti miei clienti si lamentano di questa situazione”.

Questo il resoconto della AdnKronos, l’agenzia che ha depennato il termine ‘clandestino’ dai suoi articoli. Deve aver depennato anche il termine ‘immigrato’ sostituendolo con ‘abusivo’. Meglio non rischiare, in Kyengelandia.