Milano da bere: di notte postribolo per gay, di giorno bimbi, nella stessa acqua…

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Si sa che le due ossessioni di Pisapia sono omosessuali e “nomadi”. E siccome una ne studia e cento ne fa. Ora si dà alla “prostituzione maschile”: «incontri inaspettati negli spogliatoi, gogoboys da sognare per il resto della settimana». Recita il cartellone di una festa del Comune di Milano.
Perché la giunta milanese ha pensato bene di dare vita, il sabato sera al Centro sportivo Saini di via Corelli, ad ammucchiate a tema per “soli uomini”. Ed è facile immaginare che cosa può accadere in una piscina, quando impazza un mini gay-pride. Poi, la mattina, arrivano i bambini dei corsi estivi, quelli che i genitori mandano perché le scuole sono chiuse.

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La sera, feste con Francois Sagat, un pornoattore molto in voga in ambienti invertiti, per, come pubblicizzano gli organizzatori del Comune «una notte senza limiti e soprattutto molto Hot».

Al di là dell’empietà di certe pagliacciate, soprattutto se finanziate da enti pubblici che dovrebbero pensare al benessere della società, e non ai pruriti di micro-minoranze esagitate, c’è il problema igienico. In quelle acque potrebbe accadere di tutto – diremmo lo stesso se Pisapia organizzasse una serata per scambisti Pd-Pdl – e sappiamo quanto la sessualità gay sia promiscua – l’Aids è partita dai circoli omosessuali americani – poi la mattina, vanno i bambini a nuotare?

Perché sono gli stessi organizzatori comunali a presentare l’evento come un bordello omosessuale: «incontri inaspettati negli spogliatoi, gogoboys da sognare per il resto della settimana». Tu chiamala se vuoi, prostituzione maschile sotto l’egida del Comune di Milano.