Vergogna: Sindaco costretto a celebrare “matrimonio di comodo” con clandestino

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Ci sono Sindaci che fanno il loro dovere, anche violando leggi illegittime e dalla parte dei delinquenti. Uno di questi sindaci è Lorenzo Callegari, che si è rifiutato di celebrare un matrimonio di comodo  tra una donna italiana e un clandestino cinese. I clandestini pagano italiani compiacenti o in situazioni di disagio come drogati per ottenere la cittadinanza, in attesa della congolese.

Callegari è Sindaco di Casteggio, in provincia di Pavia, e ha dovuto piegarsi a celebrare un matrimonio fasullo su intimazione della Questura.

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“E io che pensavo che il mio compito fosse quello di segnalare alle autorità un caso di clandestinità” ha commentato il Sindaco. Dopo aver segnalato i suoi dubbi alle autorità competenti “Mi è stato risposto che nulla ostava alla celebrazione del matrimonio e il Comune, quindi, è stato costretto ad adeguarsi, pena il rischio di una denuncia. Ma la ritengo un’ingiustizia e una forzatura nei confronti di chi amministra la cosa pubblica” spiega il primo cittadino.

La questura di Pavia, infatti, ha immediatamente intimato al primo cittadino di Casteggio di procedere alle nozze, denunciandolo per omissione di atti d’ufficio. Il tutto avviene perché la Corte Costituzionale, cimitero degli elefanti, ha abrogato la legge Maroni che imponeva il permesso di soggiorno a chi vuole sposarsi in Italia, con argomentazioni da fantascienza.

Esiste però un reato, quello di clandestinità, ed esiste l’obbligo da parte delle autorità di perseguire tali reati qualora ne vengano a conoscenza. Perché il Questore non è andato a prendere il cinese clandestino?