Tamburi di guerra: sottomarini nucleari russi nei mari del sud

Vox
Condividi!

La Russia prevede di riprendere il pattugliamento con sottomarini nucleari nei mari del sud, dopo una pausa di più di 20 anni dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica,  lo riferisce l’agenzia Itar-Tass.

Il piano per inviare sottomarini classe Borei, destinati a trasportare 16 missili nucleari a lungo raggio, nel sud del globo segue la decisione del presidente Vladimir Putin a marzo di destinare una unità navale nel Mar Mediterraneo su base permanente a partire da quest’anno.

“La rinascita di questo pattugliamento ci permetterà di svolgere i compiti di deterrenza strategica non solo attraverso il Polo Nord, ma anche il Polo Sud,”  Itar-Tass ha citato un anonimo funzionario militare.

Il funzionario ha detto che le pattuglie sarebbero aumentate gradualmente nell’arco di diversi anni. Il Yuri Dolgoruky, il primo di otto sottomarini Borei che la Russia spera di lanciare entro il 2020, è entrato in servizio quest’anno.

Vox

Putin ha sottolineato l’importanza di un esercito forte e agile da quando è tornato alla presidenza nel maggio scorso. In 13 anni al potere, ha spesso citato le minacce esterne quando si parla della necessità di affidabili forze armate e unità politica russa.

Sia missili balistici intercontinentali (ICBM) di stanza in Russia,  che quelli eventualmente lanciati da sottomarini nell’emisfero settentrionale, volerebbero sopra la parte settentrionale del globo. Ecco il perché dell’importanza strategica di una flotta nell’emisfero meridionale.

Entrambi i sottomarini della classe Borei ed i missili balistici Bulava che portano, sono stati progettati nel 1990, quando la scienza e la difesa delle industrie sono state gravemente sottofinanziate.

La Russia vede il Bulava come la spina dorsale della sua  deterrenza nucleare.