L’ultima pagliacciata di Don Gallo

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GENOVA – C’era il peggio della società italiana, oggi, ai funerali di Don Gallo. Circa seimila rappresentanti dell’area tumorale che va dal parassitismo ai miliardari chiccosi che giocano ai rivoluzionari, questa mattina hanno sfilato per le strade di Genova fino alla Chiesa del Carmine.

Un serpentone misto – meticcio come direbbe la congolese – di disadattati  e ricchi fannulloni che sembrava uscito dalla fantasia di un fumatore di narghilè: dall’ex parlamentare Vladimir Luxuria insieme alla transessuale Regina, al governatore Claudio Burlando, dal primo cittadino Marco Doria accanto al segretario della Fiom Maurizio Landini, dai giornalisti a cottimo Antonio Padellaro e Gad Lerner agli allenatori del Genoa Davide Ballardini e Giampiero Gasperini, da Alba Parietti al segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero. Il peggio.

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Sciarpe rosse, pugni alzati, magliette rosse, bandiere della pace, striscioni dei centri sociali. Una pagliacciata.

Durante l’omelia il cardinale Bagnasco, che poteva evitare di celebrare questo funerale, è stato interrotto, mentre parlava “dell’attenzione agli ultimi” del sacerdote, da un coro di “reduci” di guerre immaginarie che ha intonato Bella Ciao.

E’ stata l’ultima pagliacciata di Don Gallo. Il suo lascito morale, come dice il sig. Luxuria è “l’amore”, ma l’amore senza responsabilità è solo capriccio.