“Bonga Bonga”: assalto a Borghezio

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Tutti contro Borghezio, per questa “terribile” espressione razzista: “E’ una scelta del cazzo, non ha esperienza per un ruolo così importante. E’ una bonga bonga”. Subito dopo avere espresso questo giudizio – politico –  la solita associazione xenofila di perditempo Articolo 21, legata al Pd, aveva lanciato la solita raccolta firme per chiederne la damnatio memoriae e l’espulsione dall’europarlamento. Come se il voto di chi l’ha eletto non contasse, ma contassero solo le firme raccolte dai soliti peripatetici del giornalismo italiano.

Oggi, l’europarlamentare della Lega Nord per evitare inutili strumentalizzazioni,  si è autosospeso dal gruppo Efd (Europa della libertà e della democrazia – euroscettici). Evidentemente della “libertà e democrazia” limitate.

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Esulta tal Stefano Corradino, direttore del giornale Articolo 21,  – e francamente non si capisce su cosa esulti, visto che Borghezio rimane, ovviamente, parlamentare – che ieri ha anche incontrato il presidente Schultz – Kapò, che aveva sottolineato di non avere “gli strumenti disponibili” per chiedere l’espulsione dell’eurodeputato – e altri capigruppo per consegnare loro le firme raccolte. Ovviamente nessuno controllerà l’autenticità di quelle firme, esistono metodi piuttosto noti e semplici per moltiplicare le firme delle petizioni on-line. E se il metro sono le primarie del Pd, con orde di immigrati e zingari…

Questa è la Ue, dove il presidente di un europarlamento sordo e grigio si lamenta, di “non avere gli strumenti disponibili per espellere un deputato”. Arriveranno anche a questo, la democrazia è un ostacolo al “progetto”.

Intanto, la congolese razzista che “non dà la mano”, rimane al suo posto. Ad Articolo 21 la cosa non interessa. Loro esultano, dal loro poco letto giornale on-line, per un’autosospensione. Contenti loro.