Kennedy: “Hitler era fatto della stoffa con cui si fanno le leggende”

Vox
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Frasi che qualcuno definirà “choc”, sono contenute nei diari e nelle lettere del leggendario – benché politicamente mediocre – JFK. L’idolo dei “liberal” americani, la mascotte ideale del povero Veltroni, era in realtà un fervente ammiratore di Hitler e di Mussolini.

Il tutto è contenuto a in un libro dal titolo “John F. Kennedy. In mezzo ai tedeschi. Diari e lettere 1937-1945” che è in fase di pubblicazione in Germania.

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Nel 1937, durante un viaggio in Italia e in Germania, Kennedy sosteneva che il fascismo faceva bene ai due Paesi.
Il 3 agosto dello stesso anno, mentre era a Milano, annotava nel suo diario di essere “giunto alla conclusione che il fascismo è la cosa giusta per la Germania e per l’Italia, il comunismo per la Russia e la democrazia per l’America e l’Inghilterra. Che sono i mali del fascismo al confronto del comunismo?”.

La Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) ha pubblicato una succosa anticipazione del libro. È stato lo storico tedesco Oliver Lubrich a scoprire e pubblicare per la prima volta questi documenti.

Il primo agosto 1945 – tre mesi dopo il Terzo Reich sarebbe crollato – Kennedy, durante una visita all’Adlerhorst, il nido dell’aquila, residenza alpina del Fuhrer sulle montagne di Berchtesgaden, scrisse: “Chi ha visto questi luoghi può senz’altro immaginare come Hitler, dall’odio che adesso lo circonda, tra alcuni anni emergerà come una delle personalità più importanti che siano mai vissute. La sua ambizione sconfinata per il suo Paese ne ha fatto una minaccia per la pace nel mondo, ma lui aveva qualcosa di misterioso nel suo modo di vivere e nella sua maniera di morire, che gli sopravviverà e continuerà a crescere. Era fatto della stoffa con cui si fanno le leggende”.