Congolese: “Cittadinanza agli immigrati è priorità”

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Oggi il ministro congolese della dis-integrazione durante la consegna di una tesi di laurea sulla cittadinanza agli immigrati – una tesi di laurea sulla cittadinanza agli immigrati! – ha dichiarato: “Credo che la priorità in questo momento sia la legge sulla cittadinanza. C’è una emergenza non richiesta dalla sottoscritta, ma bisognerebbe saper leggere, saper ascoltare, capire anche le esigenze delle persone che vivono sul territorio”. Poi tocca a “sua bontà” Laura Boldrini, secondo cui “in Italia sarebbe veramente auspicabile rivedere la legge sulla cittadinanza e da lì anche sviluppare una normativa che sia all’altezza delle nuove sfide. E quella della migrazione è una delle tematiche all’ordine del giorno a livello globale”.

“Boldrini, andando aldilà del suo ruolo, propone con insistenza una nuova legge sulla cittadinanza. Lei e quanti altri insistono su questo tema sappiano che non sono accettabili colpi di mano o scelte demagogiche. Dico anche ai ministri che il passaggio allo ius soli non è ipotizzabile. La concessione automatica della cittadinanza a chiunque nasca in Italia sarebbe un errore. Lo capiranno anche coloro che agitano bandiere logore”. La replica di Gasparri, Pdl.

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L’emergenza in Italia non è la disoccupazione o gli sgozzamenti e stupri perpetrati dai protetti del duo comico bianconero, no, è svendere quel po’ di identità che ci rimane.

Ma la Turco ha fretta, il Pd crollato al 20% ha bisogno del voto degli immigrati – gli zingari in fila alle primarie insegnano: “Non accettiamo diktat sullo ius soli. La legge sulla cittadinanza a chi nasce nel nostro Paese va approvata. Lo ha rammentato spesso il capo dello Stato ed è materia che ci avvicina all’Europa, che non ha ancora dimenticato lo scempio della Bossi-Fini. La presidente Boldrini fa bene ad esortare l’Aula”. E minaccia: “In democrazia contano le decisioni del Parlamento, non quelle di Maurizio Gasparri. Noi siamo convinti che in questa legislatura ci siano i numeri per approvare finalmente la legge sullo ius soli. Nelle prossime settimane, in Aula, lo verificheremo”. No, in democrazia decide il popolo, non i nominati. Non la Ue e non Kim-il-Napolitano.