La “Bomba” greca: “La Germania ci deve 162 miliardi di euro”

Vox
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Atene pretende un maxirisarcimento di 162 miliardi di euro per l’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale.

La cifra è uscita da uno studio di una commissione greca che dopo la lettura di trattati internazionalo e diverse sentenze ha stilato il conto.

Il premier greco, Antonis Samaras, che con i ministri degli Esteri e delle Finanze ha letto ed esaminato il rapporto, è più cauto: “La decisione se pubblicarlo sarà presa al massimo livello, e non è questo il momento di aprire un nuovo scontro con Berlino”,

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Nel conto rientrano le distruzioni che l’esercito tedesco fece in tutta la penisola greca e i crimini contro l’umanità consumati durante l’occupazione. La Germania dovrebbe alla Repubblica ellenica circa 108 miliardi di euro per la ricostruzione postbellica, più 54 miliardi per i prestiti coatti che dal 1942 al 1944 il paese sotto occupazione dovette versare all’occupante, senza mai ricevere nulla indietro.

E mentre il governo greco, timoroso di irritare il gigante tedesco, frena, l’opinione pubblica e i giornali spingono per lo scontro con Berlino: “Il governo di coalizione attuale ha una responsabilità storica, dovrebbe rendere pubblici tutti i risultati dell’inchiesta e trovare una posizione su questo tema scottante che, nel momento in cui siamo sottoposti all’estremo pressing dei nostri creditori, può esplodere come una bomba”.

Se è vero che le “riparazioni” sono sempre esistite, è anche vero che se dovessimo applicare il metro di questa richiesta greca, allora ogni paese avrebbe da chiedere risarcimenti miliardari ad un altro. Senza contare gli “esiti” di tali richieste imposte: la seconda guerra mondiale fu il frutto delle eccessive richieste dei vincitori della Prima verso una Germania sconfitta e prostrata.

Resta il fatto che l’Unione Europea è solo una costruzione di carta. Carta velina. E l’imposizione di un’unione innaturale sta creando conflitti che non sarebbero mai nati, in un Europa di nazioni libere e sovrane. Sta portando indietro le lancette della Storia, sta creando, di nuovo, un clima nel quale la Germania si sente “vittima” e il resto d’Europa si sente colonizzato.
Questo può avere esiti disastrosi.