Internet sotto il ‘più grande attacco’ della sua storia

Vox
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Milioni di persone in tutto il mondo sono state colpite da un rallentamento del servizio di internet dopo un attacco senza precedenti.

Secondo un’organizzazione anti-spam, la responsabilità di interruzioni e rallentamento globale di internet, è di una società olandese di web-hosting.

Le interruzioni sono avvenute dopo che Spamhaus, un gruppo di lotta contro lo spam con sede a Ginevra, con un’operazione di hackeraggio, è riuscita ad aggiungere temporaneamente la società olandese CyberBunker, nella blacklist che viene utilizzata dai provider di posta elettronica per bloccare lo spam.

Cyberbunker ha i suoi servers in un ex-bunker della NATO di cinque piani e notoriamente offre i suoi servizi a qualsiasi sito Web “ad eccezione di pornografia infantile e terrorismo”. Come tale ospita molti siti di spamming che sono stati colpiti dall’azione di Spamhaus.

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La rappresaglia di Cyberbunker non si è fatta attendere, e ha preso la forma di un enorme attacco DOS ‘denial of service’. Questi attacchi hanno l’obiettivo di rendere una rete indisponibile ai suoi utenti, sovraccaricando un server con una mole abnorme di richieste coordinate d’accesso. A un certo punto, 300 miliardi di bit al secondo sono stati inviati da una rete di computer, rendendo questo il più grande attacco di questo tipo mai effettuato su internet.

L’attacco è stato particolarmente potente perché ha sfruttato il ‘domain name system’, che è, detto rozzamente, l’elenco telefonico di internet, ovvero il sistema che connette gli indirizzi ip dei siti a quelli in linguaggio umano, e viene utilizzato ogni volta che digitate un indirizzo web nel vostro browser.

Chiamando le interruzioni “uno più grandi attacchi su Internet”, il New York Times ha riferito oggi che milioni di utenti Web hanno sperimentato ritardi nei servizi su internet, come quelli di video streaming di Netflix o che non potevano raggiungere determinati siti per un certo periodo.

“L’attacco ha colpito alcuni network di reti e nodi molto importanti come l’Internet Exchange di Londra,” ha detto John Reid, un portavoce di Spamhaus.
“Potrebbero essere migliaia, potrebbero essere milioni, grazie alla nostra infrastruttura globale interconnessa e quindi pià fragile, i luoghi di destinazione dell’attacco in tutto il mondo.”