L’India vuole arrestare l’ambasciatore italiano!

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Rinviata al 2 aprile la decisione della Corte suprema indiana su Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani. Ormai però fuori dalle grinfie indiane che però tengono in “ostaggio” l’ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, che non può lasciare il Paese.

Il presidente della Corte Altamas Kabir ha detto che quando ha presentato una dichiarazione giurata, l’ambasciatore “automaticamente ha perso il diritto all’immunità”. Una sostanziale minaccia di arresto.

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Nel caso ovviamente non entra l’Unione europea che dimostra ancora di non servire a nulla e di essere una mega-struttura inutile e dannosa e che si limita a chiedere ai due Paesi di trovare una “soluzione amichevole nel rispetto delle regole internazionali e basata sulla Convenzione sul diritto del mare e sul diritto internazionale”. Domanda: a cosa serve la Ue se non in queste occasioni?

“Tutte le parti devono rispettare la convenzione di Vienna”, ha pateticamente aggiunto il portavoce dell’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Michael Mann. Un altro che manteniamo a far nulla, tranne che a “rilasciare inutili, quanto pompose, dichiarazioni”.