India: le autorità prendono in “ostaggio” l’ambasciatore italiano

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Furiosa per la decisione italiana di non rimandare i due marò nelle carceri indiane, la Corte Suprema indiana ha praticamente preso in “ostaggio” l’ambasciatore italiano, Daniele Mancini, intimandogli di non lasciare il Paese. Certo non è agli arresti, ma non ha la libertà di andarsene dall’India, è in una sorta di domiciliari molto estesi.

L’India vuole spiegazioni dall’Italia entro quattro giorno sul perché Roma ha deciso di non tenere fede ai patti presi al momento della partenza dei due fuciliari.

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Il ministero degli Esteri ha poi alzato il tiro, convocando il rappresentante dell’Unione Europea in India – una sorta di “doppio ambasciatore” tanto per aumentare i costi e i mantenuti, ma questa è un’altra storia – , Joao Crovino.
Mentre Basan Kumnar Gupta, destinato a diventare il nuovo ambasciatore indiano a Roma non lascerà il Paese. La cerimonia d’insediamento era prevista per oggi.

Non crediamo a qualcuno a Roma, mancherà la presenza di Gupta. Si risponda a quest’ennesima provocazione bloccando ogni ingresso a cittadini indiani in Italia. Una buona occasione per liberarci di una cattiva immigrazione. E quasi quasi rimandiamo loro anche gli Zingari, che dall’India arrivarono tanto tempo fa.

Certamente la toppa montiana non è molto meglio del buco: i due non andavano consegnati. Non rimandarli indietro mancando alla parola data, benché con un paese come l’India, è una brutta cosa che si ripercuoterà su altre vicende future. Ma non è colpa dei marò se abbiamo un governo di sciocchi e incapaci.