«Quel film è anti-islamico»: e la Rai lo censura!

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L’esercito turco, guidato da Karà Mustafà (Enrico Lo Verso), assedia Vienna per due mesi. L’obiettivo è aprirsi un varco in Europa per arrivare a Roma e conquistare la cattedrale di San Pietro, trasformandola da cuore della cristianità in moschea islamica. Dentro le mura della città gli Austriaci si preparano a una terribile sconfitta ma la mattina dell’11 settembre 1683 Marco d’Aviano (F. Murray Abraham), frate italiano consigliere di re Leopoldo I (Piotr Adamczyk), incita le truppe cristiane alla vittoria. La sua fede e la sua forza, unite alle brillanti strategie di guerra del re polacco Jan III (Jerzy Skolimowski), condurranno le truppe della Lega Santa alla vittoria finale. La battaglia di Vienna ebbe luogo l’11 e il 12 settembre 1683 e pose fine a due mesi di assedio posto dall’esercito turco alla città di Vienna.

Il film 11 settembre 1683 , del regista scomodo Renzo Martinelli,  dedicato  all’assedio turco di Vienna e  alla battaglia per liberarla, che vide la Lega Santa cristiana fermare l’avanzata dell’esercito ottomano.

Il film è stato costato alla Rai 5 milioni e 400mila da Rai Fiction. Ma ora la Rai nella persona del suo direttore generale ne ha decisa la “non distrubuzione”,  un metodo più disneyano di  “censura”. E si, perché decidere di non distribuire un film, equivale a censurarlo.

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Evidentemente ricordare alla popolazione che c’è stato un tempo simile a oggi quando gli Europei non restavano inani davanti alle invasioni, è cosa che non deve essere fatta. Non si deve disturbare il manovratore all’opera nella folle costruzione della società multietnica.

Intanto pullulano i programmi con gay, lesbiche, bisessuali, travestiti, coppie miste, islamici buoni e cristiani cattivi. Tutto nell’alveo della propaganda politicamente corretta.




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