La candida ammissione del grillino: “Grillo? L’ho conosciuto solo dopo che mi ha candidato”

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“Ho seguito Beppe Grillo nelle tappe che ha fatto nel Lazio e addirittura la prima volta che l’ho contattato è stato dopo la mia candidatura”. E’ la candida ammissione di Davide Barillari, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Lazio. Grillo “non ha influito minimamente sulla scelta dei candidati, così come non c’è stata alcuna influenza su quello che facciamo nel Lazio”, “sui candidati, né sul programma”.

Prima li candida e poi li conosce. Visto che moltissimi sono pronti a votare il M5S perché convinti dalle idee di Grillo, sarebbe utile conoscere se i suoi candidati alle amministrative ma soprattutto al Parlamento ne condividono idee e obiettivi. Perché se lui li ha “conosciuti dopo averli candidati”, cosa ci assicura che questi, una volta eletti – quindi inamovibili da Grillo – portino avanti politiche diametralmente opposte a quelle che lui promette?

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Il caso della Montevecchi è in questo senso illuminante. Grillo attacca il Pd e la sua candidata capolista al Senato – dove conterà anche un singolo parlamentare per gli equilibri di governo – si dice invece “disponibile a non farne cadere l’eventuale governo”.
Tutti ricordiamo il caso Favia e i tanti altri molto simili. Favia dopo essere stato eletto consigliere regionale è entrato in contrasto con Grillo, e lui lo ha espulso. Ma può espellerli dal Movimento, non dalla carica elettiva che ricoprono grazie ai voti che la gente ha dato loro perché si fida di Grillo: e oggi Favia è candidato al Parlamento con l’estrema sinistra di Ingroia.

La domanda: quanti Favia ci sono nel M5S, che Grillo ha conosciuto solo dopo averli candidati?