Il Pd candida un “fratello musulmano”

Vox
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Il PD candida Khaled Chaouki, ex presidente dei Giovani Musulmani italiani.
Khaled Chaouki era già stato candidato da Rutelli nel 2008, una candidatura che aveva suscitato numerose proteste già all’epoca quando veniva definito «un estremista islamico per Rutelli».

Roma. «È raccapricciante e pericolosa la presenza tra le fila dei moderati per Rutelli di Khaled Chaouki, noto per le sue posizioni radicali e per non aver firmato la Carta dei Valori di Amato ai tempi in cui era membro della Consulta per l’’Islam». Questo comunicato, diramato nella mattina di ieri da Marco Angelelli ha scatenato un putiferio sulla candidatura nelle liste comunali romane del 25enne marocchino. Parmense di adozione, nel 2001 ha fondato l’’associazione Giovani Musulmani d’’Italia. «Altro che partito dei moderati – ha commentato Maurizio Gasparri (Pdl) -: Rutelli candida un estremista islamico, non può che vergognarsi». Duro anche Alfredo Mantovano, ex An: «Il Pd prenda le distanze dalla candidatura di Chaouki. Soprattutto dopo aver stigmatizzato Ciarrapico come il campione dell’’antidemocrazia»..

Dopo cinque anni, il Pd, ben lungi dal prenderne le distanze, lo candida.

I Giovani Musulmani Italiani – ossimoro – sono legati all’UCOII, associazione che è un’emanazione dei Fratelli Musulmani – quelli al potere in Egitto. Quelli che impiccano gli infedeli, bruciano le chiese copte e violentano le donne in piazza – sono un’organizzazione palesemente antisemita che incita all’odio religioso ed etnico.

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Questa associazione di immigrati si è distinta, nel giugno del 2011, per aver duramente attaccato ‘Unexpected Israel’, una manifestazione culturale alla scoperta di Israele che si svolgeva a Milano. Motivo? Secondo loro non era possibile permetterne lo svolgimento perché tutto ciò che riguarda Israele deve essere proibito e boicottato.
In questo spalleggiati da quei nullafacenti dei centrisociali.

“Il linguaggio del presidente dell’organizzazione dei Giovani Musulmani Italiani nel suo intervento contro l’esposizione “Unexpected Israel” in corso a Milano è impresentabile ed è uno scandalo per qualsiasi persona che ami la buona armonia fra religioni. E’ un attacco pieno di menzogne e di frodi tipicamente antisemite, con un richiamo persino all’accusa del sangue, privo di qualsiasi fondamento. Soltando Hamas, Hezbollah o Ahmadinejad e i movimenti più estremisti usano questo linguaggio che si macchia del crimine dell’incitamento all’odio e perfino all’omicidio”, disse all’epoca la pericolosa “nazista” Fiamma Nirenstein.

Perché oggi il marocchino dei Fratelli Musulmani si erge a paladino dell’antirazzismo e promotore di una legislazione che elimini la già flebile libertà d’espressione, come in Marocco. Da che pulpito!

Quindi il Pd candida un Marocchino nato in Marocco il cui unico segno distintivo è l’aver fatto parte – come presidente – di una associazione dichiaratamente antisemita che appoggia il terrorismo islamico.

Con il Pd il terrorismo islamico entra in Parlamento.