Il Cdx avanza, e Draghi smette di comprare i Bot

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Panico nei circoli del potere eurocratico, per la possibilità che sfumi il governo Monti-Bersani.

Piazza Affari crolla del 3,7% ed è ancora una volta la peggiore in Europa. Profondo rosso per l’intero listino, affondato da banche e industriali. Tra gli istituti di credito, sospensione in asta di volatilità per Unicredit (-7,38%) e Intesa Sanpaolo (-4,94%), in parallelo alla risalita dello spread. Mps cede il 5,17%. Male Fiat (-4,91%) e gli altri industriali (Finmeccanica -6,34%, Pirelli -4,75%). Sale, in decisa controtendenza, Saipem (+1,99%) Madrid perde oltre il 2%.

Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi decennali ha ripiegato leggermente a quota 281 dopo una puntata a 283, 17 punti, il massimo dal 9 gennaio.

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E’ un attacco coordinato delle mafie bancarie – le stesse che hanno gozzovigliato nell’affaire Mps – alla sovranità politica italiana. Lo stesso attacco coordinato andato in scena un anno fa e che portò, con il “golpe di dicembre”, al governo Monti.
Ora, terrorizzati dal crollo dei loro riferimenti in Italia – Monti e Bersani che già hanno un accordo post elettorale – i circoli finanziari globali, guidati dalla Bce, cercano di influenzare le scelte elettorali italiane creando il panico sui mercati. In questo, favorite dalla loro manus mediatica che fa da cassa di risonanza.

Il messaggio è semplice: “votate Monti, o in alternativa Bersani, perché altrimenti facciamo volare lo spread”. In realtà è una minaccia spuntata, una mossa da disperati.