Liguria: mazzette da 3mila euro alla candidata del centrosinistra alla Camera

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Genova – Una mazzetta di ricevute caserecce che, nero su bianco, descrive il capitolo forse più insopportabile di questa storia. E racconta, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria ne hanno ora la prova dopo le perquisizioni, che i consiglieri regionali della Liguria di centrosinistra incassavano uno stipendio parallelo, occulto, cash, a spese dei contribuenti.

Una quota fissa rimasta in parte “nera” – poiché non ci sono giustificativi di spesa che ne coprano per intero l’utilizzo – a integrazione dei diecimila euro circa che ogni trenta giorni ricevono già ufficialmente dallo Stato. La cifra variava dai mille ai tremila euro a seconda del “grado” ricoperto nel gruppo, era consegnata nella prima settimana del mese e d’una bella fetta si sono perse le tracce.
Il sistema della “paghetta” mensile di cui hanno beneficiato in forme differenziate (e in modo differente hanno utilizzato) Nicolò Scialfa, Marylin Fusco, Maruska Piredda e Stefano Quaini, è stato scoperto in una casa di Sarzana, grazie anche a uno strano scambio di mail. Nell’estremo levante ligure i militari hanno perquisito, martedì 22 gennaio e su ordine del procuratore aggiunto Nicola Piacente, la casa di Giorgio De Lucchi.

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Commercialista molto noto in zona, fedelissimo dell’ex plenipotenziario Idv Giovanni Paladini (marito di Marylin Fusco, attuale deputato in “Diritti e libertà” e candidato per la Camera nella stessa formazione alle imminenti politiche all’interno del centrosinistra), De Lucchi è pure il contabile dei dipietristi, come lui stesso s’è definito davanti alle Fiamme Gialle rifiutando l’inquadramento di «tesoriere».

Insomma, il Pd candida nella sua coalizione la bella Marylin, che si fregava 3mila euro al mese delle nostre tasse per spenderli in mutandine e roba varia. Ovviamente poco rispetto allo scandalo Mps, quindi non un problema per Bersani.
E pensare che ad Ottobre, la consigliera li “imbarazzava”: evidentemente non così tanto da non ricandidarla alla Camera.